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Stabilizzazione pendio in dissesto idrogeologico acquedotto dell’Ofanto

Committente

Acquedotto Pugliese S.p.A

Importo

€ 21.361.966,09

Servizi e prestazioni

Progettazione definitiva

Anno di realizzazione

2023

Descrizione del progetto

L’Acquedotto dell’Ofanto è stato concepito come mezzo per fronteggiare l’incremento di domanda idrica della Puglia centrale. Esso si estende per più di 90 Km ed è stato realizzato per integrare gli schemi idrici della Puglia Centrale che fanno capo al nodo idraulico (punto terminale) di monte Carafa in agro di Andria. Il Sistema Ofanto è stato realizzato in 2 lotti: il I° Lotto è la condotta Padula – Venosa (By-pass) del DN 2000 in acciaio e ha uno sviluppo complessivo di 62,4 Km, con origine in corrispondenza dell’opera di presa del Canale Principale dell’Acquedotto Pugliese a Padula e termine a Venosa con l’opera di re-immissione nel Canale Principale a Contista. Dall’asta principale del I° Lotto, in corrispondenza della progressiva Km 48,3, si stacca la condotta del II° Lotto del DN 2400 in acciaio, che ha termine presso Monte Carafa (Andria) e si sviluppa per una lunghezza di 41,1 Km. I due Lotti, che hanno una lunghezza complessiva di 103,5 Km, sono completati da una condotta di adduzione, della lunghezza di 5 Km, che partendo dalla diga di Conza sull’Ofanto, va ad innestarsi sulla condotta Padula – Venosa. Lungo il suo tracciato, tra le progressive Km 5+382 e Km 6+425, la condotta corre interrata al piede del versante Arconcello e Pisciolo, in destra del fiume Ofanto, parallelamente alla strada Statale Ofantina e al tratto del collegamento ferroviario Avellino – Rocchetta S. Antonio delle Ferrovie dello Stato, collocate a valle della condotta. L’area del versante Pisciolo, in località Fermata di Pisciolo, è attualmente interessata da un dissesto franoso che si estende longitudinalmente, dalla quota di 250 m s.l.m. alla quota di circa 510 m s.l.m., per circa 1,2 Km ed ha larghezza massima di circa 750 m. Il tratto di condotta dell’Acquedotto dell’Ofanto interessata da tale dissesto idrogeologico è compreso tra le progressive Km 5+382 e Km 6+425 del I° Lotto – II° Tronco. Ciò determina una condizione di rischio molto elevato ed al fine di risolvere le problematiche di stabilità sopra evidenziate, mitigando le attuali condizioni di rischio, AQP ha dato incarico allo scrivente RTP per la redazione del “Progetto Definitivo dell’intervento P1400 – “Realizzazione delle opere necessarie alla stabilizzazione del pendio in dissesto idrogeologico interessante il tracciato dell’Acquedotto dell’Ofanto I lotto – II Tronco tra la progr. Km 5+382 e la progr. Km 6+425”. Nella presente relazione tecnica, particolare attenzione è stata posta alle condizioni di rischio di esondazione dei deflussi che si concentrano nell’impluvio principale del canale Pisciolo, appartenente al reticolo idrografico interessato dalle opere di stabilizzazione in progetto. Pur non essendo l’area di intervento indicata nella cartografia del PAI quale area a Pericolosità Idraulica, la presenza del suddetto reticolo idrografico determina la necessità di valutare la compatibilità idrologica e idraulica degli interventi, in accordo con quanto prescritto dagli artt. 6 e 10 delle NTA del PAI. Infatti, ai sensi di tali articoli, la realizzazione di un qualsiasi intervento all’interno delle aree in parola deve essere preventivamente valutato sulla base di uno studio di compatibilità idrologica ed idraulica che analizzi compiutamente gli effetti sul regime idraulico a monte e a valle dell’area interessata. Il presente studio, quindi, è stato condotto anche al fine di valutare le condizioni di deflusso a monte e valle della sezione idrica in corrispondenza della quale verrà realizzato il rilevato di appesantimento al piede in corrispondenza dell’impluvio principale del Pisciolo e verificarne il funzionamento idraulico nel caso di transito delle portate di piena caratteristiche. Le condizioni idrauliche, saranno valutate sia in condizioni ante che post operam, così da poter valutare l’eventuale interferenza che l’opera in progetto avrà sui regimi di piena nell’alveo. Il tratto di impluvio in esame interseca inoltre, nella sua parte terminale, la SS 401 Dir, al Km. 13 circa, e subito a valle il rilevato della linea ferroviaria Rocchetta S. Antonio – Avellino. La presenza dei relativi attraversamenti sarà considerata nelle determinazioni idrauliche che seguono.
Gli interventi di stabilizzazione del versante in oggetto si possono sintetizzare in opere di drenaggio ed opere di riprofilatura della geometria del versante. La riconfigurazione morfologica del pendio, sia la fine di incrementare il coefficiente di sicurezza sia al fine di migliorare il ruscellamento superficiale delle acque verso valle;
  • Realizzazione di trincee drenanti longitudinali;
  • Rilevati di appesantimento al piede del pendio;
  • Realizzazione di un tombino scatolare in c.a. alla base del rilevato realizzato al piede del Vallone Pisciolo.
Nel presente studio idrologico e idraulico, viene eseguito anche il predimensionamento del nuovo tombino scatolare da realizzarsi per l’attraversamento del vallone Pisciolo alla base di uno dei rilevati di appesantimento al piede previsti, che interesserà l’area dell’incisione principale del versante (Figure 5 – 6). Poiché, come già anticipato, il fosso principale del versante convoglia le acque superficiali della porzione di monte del pendio, e tali acque defluiscono verso il fiume Ofanto dopo aver attraversato il tombino stradale e l’attraversamento ferroviario ad arco (Figure 7 – 8), il presente studio propone, previa verifica idraulica di tali attraversamenti, un’ipotesi di risoluzione dell’interferenza tra le opere di stabilizzazione previste e gli attraversamenti succitati. Le opere previste a valle delle verifiche idrauliche sono:
  • Manutenzione del fondo e delle sponde con pulizia, decespugliamento e rimozione di eventuali massi
  • Realizzazione dei due scatolari in c.a.
  • Sistemazione delle briglie esistenti realizzate in altro progetto
  • Realizzazione di una nuova briglia a monte per ridurre il trasporto solido (sez. 16)
  • Ridefinizione del profilo di monte del canale a seguito dell’inserimento della suddetta briglia.
L’analisi idrologica ha come obiettivo la valutazione delle portate di piena che, per prefissati tempi di ritorno, interessano un bacino idrografico e le infrastrutture in esso presenti, al fine di valutarne la vulnerabilità dal punto di vista idraulico. Nel caso specifico, il calcolo della portata di piena è stato realizzato attraverso un modello di trasformazione afflussi-deflussi, poiché l’impluvio oggetto di studio è privo di sezioni strumentate per la misurazione della portata. Per fare ciò è necessario ricostruire un evento meteorico sintetico a partire dalle curve di possibilità climatica (o pluviometrica).
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